Alle 17.22 del 13 maggio 1981 Giovanni Paolo II è vittima di un attentato. Il turco Ali Agca spara quattro volte, il Pontefice è ferito gravemente ma sopravvive.
Sono passati quarant’anni dall’attentato a Papa Giovanni Paolo II. Era infatti il 13 maggio 1981 quando, dopo le 17, quattro colpi di pistola echeggiano in Piazza San Pietro. Si tratta dell’attentato a Giovanni Paolo II. Qualcuno ha aperto il fuoco contro il Papa, che si accascia e perde sangue. Sono immagini che hanno segnato generazioni. Sono immagini entrate di diritto nella storia.
13 maggio 1981, l’attentato a Giovanni Paolo II: Ali Agca spara in piazza San Pietro
Quel giorno era prevista in Vaticano l’udienza generale del mercoledì pomeriggio. Qualche minuto dopo essere entrato in piazza San Pietro, mentre si trovava a bordo della sua Papamobile scoperta, Giovanni Paolo II viene ferito gravemente da due proiettili sparati da Ali Agca con una pistola Browning HP 9mm Parabellum, presa da un deposito di Zurigo con numero di serie belga n. 76c23953. L’attentatore fa parte dei “Lupi grigi”, organizzazione turca di estrema destra. Viene quasi immediatamente arrestato e condotto in carcere. Verrà condannato all’ergastolo per tentato omicidio di Capo di Stato estero dalla Corte d’Assise di Roma.
Giovanni Paolo II sopravvive
I colpi sparati da Agca raggiunsero l’addome del papa, perforando varie volte il colon e l’intestino tenue. Soccorso immediatamente, Wojtyla fu trasportato al vicino Policlinico Gemelli, perdendo coscienza durante il tragitto. Fu quindi sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza durato 5 ore e 30 minuti, per trattare la massiccia perdita di sangue e le ferite all’addome, riuscendo a sopravvivere. I chirurghi confezionarono una colostomia, con la resezione di 55 centimetri della parte superiore dell’intestino crasso, per lasciar guarire e riposare il tratto rimanente.